Come conigli

Il silenzio del governo sulla violenza squadrista

di Riccardo Orgolesu*

È passata più di una settimana dall’aggressione avvenuta davanti al Liceo Michelangiolo, a Firenze, il 18 febbraio. Sei sono gli indagati, di cui tre maggiorenni, appartenenti al movimento di estrema destra Azione Studentesca legato a Fratelli d’Italia.

Mentre proseguono le indagini, e continuano a saltare fuori filmati in cui si vede chiaramente il pestaggio, ai danni di due studenti del Liceo, su diversi “giornali” sono prontamente apparsi articoli in cui si cerca di minimizzare l’accaduto, trasformando opportunamente l’aggressione in rissa e giustificandola come una bravata, un errore commesso da ragazzi giovani e immaturi. Salvo poi ribaltare la frittata e accusare gli aggrediti, colpevoli di aver provocato quei poveri adulti indifesi che stavano effettuando un volantinaggio non annunciato alla questura. Infine, si passa abilmente a parlare di altro, tirando fuori dal cilindro i cortei, le manifestazioni e le pericolosissime scritte di sinistra sui muri, che sarebbero assai peggiori di un pestaggio. Non fraintendiamoci, certi slogan da corteo e certe minacce ricevute dagli esponenti del governo sono imperdonabili, ma sono state condannate dalla sinistra, anche se la propaganda di destra afferma il contrario. Leggi tutto “Come conigli”

I colpi di Stato

Che cosa accomuna i tentativi di rovesciamento del potere, dall’antichità a oggi

Di Riccardo Orgolesu*

Ammettiamolo, ci sono certi eventi che ci sembrano lontani, che sembra impossibile capitino proprio a noi, proprio qui, o anche solo vicino. L’idea che questi eventi possano toccarci ci spaventa, al punto che anche solo al sentir nominare guerre, stermini e catastrofi varie scatta la reazione pavloviana della negazione. Non può succedere, perché dovrebbe? Certo, è vero che, ormai, dopo l’esperienza del nazifascismo, l’Europa dovrebbe avere gli anticorpi un po’ per tutto, eppure, con il ritorno della guerra in Europa, e la sconcertante leggerezza con cui si banalizza, ormai, qualsiasi celebrazione e apologia del fascismo, perlomeno un po’ di sdegno dovrebbe essere d’obbligo.

Il tema dei colpi di stato non è un tema allegro. Non lo è, perché, per esempio, è stato con un colpo di stato, la famosa marcia su Roma, che il fascismo ha preso il potere in Italia. Il colpo di stato in un Paese democratico non è che l’assassinio della democrazia, il barbarico omicidio delle istituzioni, il rovesciamento e la presa di potere da parte di una persona, o di un gruppo più o meno nutrito, che si beffa di tutti quei processi democratici che dovrebbero essere alla base di ogni organizzazione politica. Leggi tutto “I colpi di Stato”

Una questione spinosa

di Alessandro Vannucci

Oggi è stato l’ennesimo giorno di bombardamenti nella striscia di Gaza e nelle provincie contese tra Israele e la Palestina. Questo episodio non è altro che uno dei tanti di una guerra pluridecennale, iniziato dopo soltanto 3 giorni dalla proclamazione di Israele e tutt’ora senza fine, come la conta delle vittime.

Prima di analizzare i recenti scontri è giusto ripercorrere la storia di uno dei più sanguinosi conflitti.

Tutto iniziò il 29 Novembre del 1947, quando l’assemblea delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 181, con cui venne fondato lo stato d’ Israele, attraverso una ripartizione dei territori medio orientali sotto il controllo inglese.

Il 14 maggio del 1948 i rappresentanti degli ebrei già insediati nell’odierno stato d’Israele dichiararono l’indipendenza, lo stesso giorno centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a fuggire dalle loro abitazioni. Leggi tutto “Una questione spinosa”

L’ipocrisia di una crisi annunciata

di Alessandro Rosati

   È arrivata la crisi di governo. Annunciata, anticipata da giornali e interviste. Del resto non poteva essere altrimenti, ormai si era giunti ad un punto di non ritorno. Il tira e molla tra il Premier Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi occupava le colonne dei quotidiani da più di due settimane. Le Ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, rispettivamente responsabili delle politiche agricole e familiari, ieri hanno rassegnato le dimissioni aprendo di fatto la crisi di governo.

   La motivazione ufficiale delle dimissioni degli esponenti di Italia Viva è il mancato accordo sul Mes. Infatti mentre la maggioranza, più o meno in maniera unita, si era dichiarata sfavorevole ad adottare il fondo salva-stati (o Mes che dir si voglia), Italia Viva preferiva usufruirne per avere finanziamenti immediati dall’Ue. Questo il motivo spiegato nella mail inviata a Conte nel tardo pomeriggio, ma probabilmente c’è ben altro dietro la decisione orchestrata da Matteo Renzi. Ora, passando alle motivazioni “non ufficiali”, alcuni parlano di un presunto scontro sulla vicinanza dei servizi segreti a Palazzo Chigi; altri di un’effettiva sfiducia nei confronti di un esecutivo che ha dimostrato di poter risolvere ben poco; e infine altri ancora di un mero protagonismo di Renzi, che non è da escludere.

   Al di là di quali siano però i veri motivi che hanno scatenato l’ennesima crisi di governo e di quali saranno le risoluzioni (si parla già di una maggioranza alternativa), Matteo Renzi ha genuflesso l’Italia più di quanto non lo fosse già. È questo l’aspetto probabilmente più assurdo della mossa dell’ex Premier: gettare benzina sul fuoco.

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