Oltre ogni insulto o danno, essere fedeli a se stessi

di Lucrezia Pierucci

Marco Aurelio Antonino Augusto, meglio conosciuto semplicemente come Marco Aurelio, è stato un imperatore romano e un filosofo stoico. Fu rispettoso delle istituzioni repubblicane e affidò ai senatori incarichi e funzioni giudiziarie escludendo persone equivoche, favorendo invece anche i poco abbienti purché meritevoli.

Lo stoicismo è una corrente filosofica e spirituale, di impronta razionale, fondata intorno al 300 a.C. ad Atene da Zenone di Cizio. Insieme all’epicureismo e allo scetticismo, lo stoicismo rappresentò una delle maggiori scuole filosofiche dell’età ellenistica. Tale filosofia prende il suo nome dalla Stoà Pecìle di Atene o «portico dipinto» dove Zenone impartiva le sue lezioni. Leggi tutto “Oltre ogni insulto o danno, essere fedeli a se stessi”

Una reinterpretazione moderna dell’amore fra Catullo e Lesbia

di Matilde Cianchi

L’amore, uno dei sentimenti più potenti e universali, è stato oggetto di riflessione e ispirazione per poeti e scrittori di ogni epoca. Tra le opere d’amore più celebri nella storia della letteratura, troviamo i versi di Catullo dedicati alla sua amante Lesbia, la sua musa ispiratrice. Mentre le vicende personali di Catullo e Lesbia appartengono a un’epoca lontana, l’essenza dei loro sentimenti può essere reinterpretata e compresa anche nella società di oggi. Publio Valerio Catullo, un poeta romano vissuto nel I secolo a.C., fu uno dei primi ad esprimere sentimenti personali attraverso la poesia. Catullo si innamorò follemente di una donna di nome Clodia, che lui chiamò Lesbia nelle sue opere. Catullo descrisse questa storia d’amore nelle sue poesie, rivelando la sua anima vulnerabile e l’incapacità di resistere alla tentazione di Lesbia nonostante le sofferenze che lei gli infliggeva. La loro relazione può essere considerata un esempio classico di un amore irrazionale e passionale che trascende la ragione stessa. Leggi tutto “Una reinterpretazione moderna dell’amore fra Catullo e Lesbia”

In ricordo di una sempre nuova età dell’oro

 

di Isabel Bianchi

 

Publio Virgilio Marone fu uno dei letterati romani più celebri, vissuto fra il 70 e il 19 a.C., egli fu il membro più in rilievo del circolo letterario di Mecenate e si indentificò come cantore della magnificenza di Roma e della grandezza di Ottaviano Augusto, a cui fu strettamente legato per tutta la sua vita. Virgilio fu molto apprezzato dai contemporanei e, a differenza di alcuni autori come Lucrezio, egli fu stimato anche durante il Medioevo, in particolare venne identificato da Dante Alighieri come simbolo della ragione umana e delle sue più alte esecuzioni nella Divina Commedia.

Di Virgilio ci pervengono tre grandi opere: le Bucoliche o Ecloghe (composte fra il 42 e il 39 a.C.), il poema epico-didascalico le Georgiche (composto fra il 39 e il 29 a.C.) e il poema eroico l’Eneide (composto fra il 29 e il 19 a.C., rimasto incompiuto poiché la morte sopraggiunse).

In particolare le Bucoliche sono una raccolta di dieci carmi in esametri, quelli dispari sono mimici (dialoghi) e quelle pari sono narrativi,  a carattere bucolico-pastorale, infatti narrano le vicende di alcuni pastori che vivono o in Sicilia o in Arcadia; i pastori vivono in un mondo “fatato” e il ritmo della loro vita è scandito dalla natura, essi sono tranquilli e pacifici, trascorrono la loro esistenza prediligendo la completa assenza dalle passioni, soprattutto quelle amorose ( sembra proprio che i pastori seguano gli ideali dell’Epicureismo, la dottrina filosofica a cui Virgilio aderisce). Leggi tutto “In ricordo di una sempre nuova età dell’oro”

Immensità

di Lisabetta Raffaetà

 

Cos’è l’immensità?

Il sole che si immerge

nel mare

 

il cielo che si fonde

con l’oceano

 

il pensiero che sprofonda

negli abissi più cupi.

Immensità.

 

Gli occhi ti abbracciano

l’anima ti sente

il cuore annega in te

Ed io?

Io rimango stordita dall’immensità delle mie emozioni.