Strange Days, The Doors a tutto tondo.

di Greta Federighi

   Strange Days è un album dei Doors pubblicato per la prima volta nel settembre 1967, fu registrato negli studi della Sunset Sound Recorders e prodotto da Paul Rothchild. Ma prima di recensire questa raccolta di brani, introdurrò brevemente questa band: come si può facilmente intuire, è un gruppo originario degli Stati Uniti d’America, precisamente fondato nel 1965 a Venice Beach, Los Angeles, dal cantante e frontman Jim Morrison, dal chitarrista Robby Krieger, dall’organista e tastierista Ray Manzarek, e, infine, dal batterista John Densmore; nella loro carriera sono riusciti intelligentemente a unire blues, jazz e psichedelia, creando suoni più unici che rari e utilizzando effetti sonori letteralmente extraterrestri. Leggi tutto “Strange Days, The Doors a tutto tondo.”

Ai bambini del lager di Terezin

di Lisabetta Raffaetà

 

Puoi togliermi il cielo

ma il cielo

è negli occhi del mio compagno di sventura.

 

Puoi togliermi il calore,

ma il calore

è nella forza del ricordo.

 

Puoi togliermi la libertà

ma la libertà

è la forza della fantasia

 

Puoi togliermi la speranza

ma la speranza è fanciullezza,

annientarla è cosa dura.

 

Puoi calare, oh carnefice,

la falce oscura della morte

sui piccoli innocenti,

ma altri bambini nasceranno

e di nuovo gli uomini

ammireranno la libertà del cielo,

di nuovo ricominceranno a sognare

di nuovo impareremo a volare

ad amare, desiderare

 

perché i bambini sono vita

e la vita vince sempre,

anche il male oscuro.

 

 

La scuola del merito

Quando il merito nasconde il privilegio

di Riccardo Orgolesu*

Negli ultimi vent’anni, il Ministero della Pubblica Istruzione ci ha tirato diversi scherzetti. Prima, senza dirci nulla, ha ben pensato di cancellare “pubblica” dalla sua targhetta. Ora, invece, ci ha addirittura aggiunto la parola “merito”! Beh, certo, questa volta nello scherzo si è portato dietro anche gli altri: pensate che abbiamo addirittura il ministero dello sport. Per non parlare del ministero dell’ambiente e della “sicurezza” energetica, che sostituisce la transizione, o di quello delle politiche del mare (ah, però, pure repubblica marinara!). Giurerei anche di aver sentito un certo sovrano delle foreste, tra i nostri ministri.

Scherzi a parte, il nuovo governo ha apportato numerose modifiche ai nomi dei diversi dicasteri, tanto che alcuni sono davvero irriconoscibili, ed è difficile capire quali fossero fino a qualche mese fa. Sono alterazioni che non necessariamente rispecchiano reali mutamenti nell’area di competenza del ministero, ma sono più che altro un tentativo bislacco e mal riuscito di dare l’idea di un esecutivo che vuole cambiare le cose.
La scelta dei nomi, anche se in alcuni casi non fa ben sperare nel progresso, è coerente con quelle che sono le battaglie tradizionali della destra nostrana: la sovranità, o forse sovranismo, la sicurezza, la famiglia “tradizionale”, per citarne alcune. E, in fondo, cosa ci si poteva aspettare? La destra fa la destra, e in una democrazia è giusto così, con buona pace di chi, come il sottoscritto, questi nuovi nomi proprio non li regge. Leggi tutto “La scuola del merito”

La grande empatia del volontariato

di Michele Puccini

Dopo il percorso dei tre incontri sul tema del volontariato che abbiamo affrontato in classe ho deciso di scrivere una riflessione su ciò che questa esperienza mi ha lasciato.

Innanzitutto voglio ringraziare la Professoressa Salvetti che ci ha dato l’opportunità di riflettere sul significato stesso di volontariato e volontario. Ho capito che il volontario non è solo una persona che mette se stesso al servizio degli altri, ma che fa questa attività per arricchire anche se stesso, in quanto il volontariato ti può permettere di entrare davvero in empatia con gli altri, di comprendere davvero quali possono essere situazioni difficili dove è richiesto aiuto e come poter fare qualcosa di concreto per loro.

Ho apprezzato moltissimo uno dei due lavori che abbiamo fatto e che serviva per creare una cosa fondamentale tra i volontari, il lavoro di squadra, dove abbiamo dovuto provare a realizzare una piccola struttura stabile usando il nostro ingegno, congiunti, entro un tempo determinato. Questa attività inoltre ci faceva mettere in campo anche altre qualità necessarie a un gruppo di volontari, come la gestione dello stress, in quanto molte volte ci si può trovare ad affrontare anche situazioni difficili, e la capacità di mettere da parte l’ego per gli altri. Leggi tutto “La grande empatia del volontariato”