Cosa ci rimane?4 min read

Articolo di attualità sociale sempreverde: trovare la propria persona

di Rebecca Giusti

   Penso spesso che sia difficile trovare una persona come la vuoi te, che legga Manzoni ed abbia quel fascino da intellettuale d’altri tempi che frequenta circoli culturali di sinistra ma anche abbastanza moderato nelle sue idee, che sia simpatico ma non troppo che poi potrebbe esserlo più di te e poi sarebbe dura parlarci mentre ridi solo tu, che ti parli di quanto sia interessante quell’ultimo documentario che ha visto, ma che non parli solo di quelli perché sennò chi lo vuole uno che può avere conversazioni solo su Alberto Angela. Un qualcuno dai capelli rosa, blu ma troppo colorati no sennò la coppia sembrerebbe formata da uno che tutti vorrebbero conoscere e il suo compagno, che sarebbe sempre relegato alla figura di “quello che sta con…” perché è un po’ timido ed ha dei monotoni capelli marroni eccessivamente scialbi per essere ricordato in prima persona senza essere associato a qualcun altro. Qualcuno che sappia litigare con te perché in tutti i film mielosi e romantici degli anni duemila che abbiamo sempre visto la ragazza con gli occhiali e la montatura spessa si innamora del tipo che nei primi cinque minuti odiava e guardava in cagnesco durante le lezioni di chimica, ritenendolo superficiale e poco attento sugli aspetti che veramente importano nella vita (come per esempio le reazioni chimiche redox). Ma se una non è brava in chimica? Se a lei non piacessero quelli con i capelli troppo in gelatinati e non portasse gli occhiali? Se esistesse qualche persona con cotte per persone solo parziali, per esempio: sì, a lezione mi è piaciuta quella battuta che ha fatto alla prima ora ma no, l’amore folle che provavo in quei dieci secondi si è spento quando ha detto che non sarebbe mai uscito dall’Italia per la fuga di cervelli che sta avvenendo fra i giovani (quindi è da scartare perché evidentemente non ha intenzione di comprare un bilocale con te a New Orleans per vivere di pane e musica, ma sogna un po’ di meno? Vuole una carriera più sicura? Non è disposto a fare battute senza senso sul fatto che andrete a vivere in una casa senza neanche materasso per poi poter raccontare anche voi di essere partiti dal niente come ormai è usanza che si faccia? Non lo so, fatto sta che il sentimento che credevi di provare dopo quell’uscita è svanito in una montagnetta di bricioline).

   Cosa rimane per le eterne indecise che pensano ancora che portando una borsa vintage in navetta qualcuno gli darà una gomitata dolce per chiedergli: scusa, ho visto quella borsetta e non ho potuto fare a meno di notare che somiglia molto ad una che usava sempre mia nonna da giovane. Ti va se ne parliamo di fronte ad un caffè? Mentre loro, mostrando innocuamente che non potevano prevedere niente di simile (vecchia lupa di mare dì la verità ti eri già fatta un film lungo più del Conte di Montecristo ma non lo vuoi ammettere), scendevano dall’autobus per la mano a quella fortuita coincidenza? Se nella vita non esistessero queste cose e ci fossero solo proposte di sposarsi fatte a quarant’anni perché sennò rimaniamo da soli e poi potrebbe essere un problema quando siamo vecchi e non più autosufficienti? Per l’amor del cielo, chi di noi non ha mai fatto una di quelle promesse tipo ‘Oh mi raccomando se ai trenta non abbiamo ancora nessuno ci mettiamo insieme, va bene?’ ma quelle sono un’altra cosa, potrebbero essere scene di simpatiche sitcom e quindi molto ben raccontabili quando sei effettivamente anziana e parlando alle amiche osservi: sì, Paul è il mio grande amore, e pensare che all’inizio eravamo solo migliori amici! Che strana la vita vero? Decidemmo di convolare a nozze e nacque l’amore più bello del secolo! Naturalmente nella scena tutti hanno paura di diventare l’amica della vecchietta in questione che mentre racconta la storia la guarda con un sorrisetto finto ripensando al fatto che lei e suo marito hanno una storia solo di circostanza, e nel loro caso non è scoppiato l’amore fantastico che si aspettava solo quarant’anni prima.

   Quando una ha visto le pagine della nostra vita e Delitto Perfetto la verità è che non sa più cosa aspettarsi. Quale delle due vite ti aspetta? Dovresti comprare un’altra borsettina vintage per riprovare con la tua vecchia tattica dei viaggi sui mezzi pubblici? C’è tipo un campanello d’allarme quando è quella o quello giusto o il regista che urla ‘Ciak, si gira!!’ o è tutto nelle tue tremanti mani, che sai solo a memoria alcune battute dei cult d’amore e a malapena definire cosa sia quel sentimento solo da quello che hanno scritto altri? Non lo so, ma se è come nel secondo caso, auguro un “buona fortuna” enorme a tutti noi.

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