La filosofia di Walt Disney in quattro film7 min read

di Sara Bigongiari, Bianca Doberti, Erica Lucchesi ed Elisa Sorbi

   Dietro i film di Walt Disney c’è tutta una filosofia, e precisamente quella singolare e specifica che caratterizza, attraverso molteplici declinazioni, il mondo Disney. Spesso i bambini vedono solamente l’aspetto divertente di una storia, ma in realtà ogni cartone cela un significato più profondo. Oggi, ci soffermeremo sulle visioni del mondo che stanno dietro quattro distinti film di Disney, e per la precisione Pinocchio, Il Re Leone, Inside Out e Wall-e.

Pinocchio

   La storia di Pinocchio non è solo una favola, ma anche come un viaggio del singolo alla conquista della sua umanità. Ogni personaggio rappresenta qualcosa e ha un ruolo. Mastro Geppetto è la caricatura della brava persona, il grillo parlante è la coscienza del burattino ed è un filosofo inascoltato, il Gatto e la Volpe sono degli imbroglioni che pensano solo ai soldi e la Fata turchina rappresenta la provvidenza. La trasformazione finale di Pinocchio da burattino a essere in carne ed ossa non è solo un lieto fine, ma può essere vista come un processo umano che conduce da un essere istintivo a un essere cosciente dell’importanza di un vivere in modo dignitoso.

   Nei cartoni Disney troviamo molti elementi tragici, infatti sono molto importanti avventure e perdite. La morte dei personaggi è frequentemente accompagnato dal senso di rinascita e purificazione, come succede anche in Pinocchio, che dopo aver salvato Mastro Geppetto dalla balena muore per poi tornare in vita come un bambino in carne ed ossa dopo aver agito in maniera eroica per salvare il padre.

   Troviamo in questo cartone la morte simbolica di cui è vittima Geppetto, che viene inghiottito dalla balena solo perché è stato dimenticato dal burattino e l’unica cosa che porta Pinocchio a salvare il padre è l’idea di averlo veramente perso. Anche l’ingresso nella balena per Pinocchio è una morte purificatrice, perché ne esce come un burattino che vuole più bene al padre. Questo concetto della morte, come una morte simbolica e purificatrice è una vera e propria filosofia della perdita e la ritroviamo quasi in ogni cartone della Disney. Anche per questo, può essere apprezzato sia dagli adulti che dai bambini.

Il Re leone

   Dal Re leone possiamo trarre tre insegnamenti di vita: il primo è rappesentato dall’Hakuna Matata, una locuzione swahili, che può essere tradotta come “senza pensieri” e promuove una vita “che va presa così come viene.” Nel film i personaggi di Timon e Pumbaa trasformano l’hakuna matata in una filosofia di vita insegnando a Simba che spesso ciò che ci accade sfugge al nostro controllo togliendoci il potere di prendere in mano la situazione e rendendoci solamente impotenti spettatori. L’Hakuna Matata però non ci autorizza a scappare dai nostri problemi, ma piuttosto dovrebbe ispirarci ad affrontarli cercando delle strade alternative.

   Il secondo ci insegna che non si può scappare dal passato, ma imparare da esso. Infatti Simba, dopo la morte del padre, fugge dando un taglio netto al suo rapporto con il passato. Ben presto però, questa sua tranquillità verrà interrotta dal ritorno di una sua amica d’infanzia. Ciò ci fa capire per quanto lontano si tenti di fuggire, sarà sempre impossibile scappare dalle proprie origini.

   L’ultimo insegnamento riguarda il senso del cerchio della vita. Come il sole che sorge e poi tramonta, ogni essere vivente è parte integrante del grande cerchio della vita. Ognuno sulla terra, prima o poi, è destinato a scomparire. Per quanto piccola ed insignificante possa sembrare la propria esistenza è necessaria affinché il cerchio possa esistere e rigenerarsi, come un “fiore che fine non ha”.

   Il Re leone ci insegna dunque a credere in noi stessi e ad affrontare i problemi che si presentano lungo il corso della nostra vita, facendoci capire che non si deve scappare di fronte ad essi.

Inside out

   In Inside Out i protagonisti non sono i soliti personaggi con la loro storia, bensì sono le emozioni di una ragazzina adolescente, che alloggiano nella sua testa. Le emozioni protagoniste sono Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura. Il film rappresenta la nostra mente umana e tutto ciò che ci succede, ogni giorno, attraverso le emozioni. Le emozioni del film sono cinque, quattro negative ed una sola positiva, ma tutte indispensabili perché senza di esse non faremmo niente. Le emozioni sono il nostro pane quotidiano e, sembra strano, anche quelle negative sono ugualmente utili.

   In qualsiasi momento della giornata proviamo emozioni diverse, a seconda della situazione in cui ci troviamo. La paura ci fa essere prudenti di fronte ad un pericolo. Il disgusto ci protegge dalle intossicazioni, ma possiamo anche provare disgusto verso una persona. La rabbia che ognuno ha dentro se stesso, ci dà una sorta di energia per combattere le avversità della vita. La tristezza, invece, può mettere in guardia chi sta di fronte a noi ed è un modo per chiedere aiuto, perché magari c’è qualcosa che non va o che ci preoccupa.

   Ogni individuo può essere triste perché ci viene a mancare qualcosa o qualcuno. Il sentimento della tristezza ha anche molto a che fare con la nostra memoria, che è fatta come la realtà quotidiana, di momenti belli e momenti brutti. Sarebbe sciocco ricordare solo le cose belle, essere sempre felici e dover dimenticare velocemente ogni cosa dolorosa. Vorrebbe dire essere sempre gioiosi da sembrare quasi stupidi, sempre con il sorriso stampato sulla bocca.

   In Inside Out viene dato invece un ruolo positivo alla tristezza perché senza di essa non c’è gioia. La gioia, per diventare felicità, ha bisogno della tristezza, ed anche delle altre emozioni. L’uomo vuol essere felice nella vita, ma ciò comporta fare progetti, avere desideri, avere eventi pericolosi, andare incontro ad ostacoli ed esperienze spiacevoli, non gradite. Da tutto ciò si scaturiscono varie emozioni.  Siamo fatti tutti di emozioni e solo dal loro equilibrio e dal saperle gestire dipende il nostro star bene. Anche per questo motivo Inside out riesce ad essere un film coinvolgente, che ci parla di noi attraverso molti colpi di scena

Wall-e

  Wall-e non è la tipica storia Disney, tutta spensieratezza e lieto fine: è anche una bella storia per riflettere, una storia in grado di risvegliare la coscienza e il senso di responsabilità degli adulti e che trasmette ai bambini dei buoni principi, perché tratta temi delicati e importanti. Nella storia infatti sono presenti critiche contro l’inquinamento ambientale e polemiche contro l’obesità, argomenti che hanno generato diversi scontri, ma che sono trattati con la giusta dose di ironia ed a tratti anche divertenti.      

   La storia descrive un lontano futuro, in cui la Terra è priva di vita animale, vegetale e umana in cui sono rimasti solamente cumuli di macerie, grattacieli e resti di metropoli. é questo il contesto in cui vive Wall-e, piccolo robot trita-rifiuti, che svolge il suo incarico di accumulatore di rifiuti. Lo svolgersi della storia non è fondato sui dialoghi, in quanto i due protagonisti non sono capaci di parlare, ma sulle espressioni e sulle musiche che accompagnano le emozioni e i gesti dei due. Per questo il cartone è paragonabile ad un film muto ed il carattere, la gestualità e l’espressività dei personaggi si ispira ai primi grandi attori del cinema muto, primo fra tutti Charlie Chaplin.

   Come già detto, uno dei temi principali del film è la denuncia ecologista contro gli eccessi del consumismo e della noncuranza per l’ambiente che ci circonda, argomento tutt’oggi di attualità riguardo i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale. Gli elementi ambientalisti in Wall-e costituiscono le fondamenta stesse su cui è basata l’intera storia, in un futuro non lontano e plausibile, nel quale l’uomo ha sfruttato, sprecato e distrutto fino a ridurre la Terra in un guscio vuoto privo di vita. Wall-e ci ricorda di non dimenticarci della nostra casa: la Terra, perché il progresso dell’umanità si misura in primo luogo nella cura del pianeta che ci ospita, così che in un futuro non lontano non si debba assistere allo spettacolo di un mondo in rovina, abbandonato da chiunque tranne che da un robottino malinconico e solitario. Questo è dunque un film che fa riflettere e che ha una capacità di emozionare strabiliante ed è anche impossibile non cogliere nella storia le preoccupanti analogie con la nostra situazione attuale per l’impatto negativo che produciamo sul pianeta ovvero per tutti i danni che infliggiamo al pianeta e che sono destinati a divenire irreparabili in mancanza di un deciso cambiamento.

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