di Michele Puccini
Nel corso della storia il ruolo della donna ha vissuto sempre momenti contrastanti tra loro che vanno a contraddirsi con le loro caratteristiche: se nel mondo moderno, almeno sulla carta, ha acquistato diritti, nei fatti spesso non è così e vi sono molte aree del mondo dove è rilegata ad avere una figura o un ruolo marginale. Se nella preistoria la società era di tipo matriarcale, come possiamo verificare anche dalle Veneri, dai graffiti e dai resti che ci sono giunti, con il tempo la sua figura è stata sminuita all’interno delle società antiche: gli stessi filosofi greci, come Pitagora, Platone ed Euripide, spesso ritenuti simboli di saggezza e democrazia e studiati tutt’oggi, la ritenevano ignorante, difettosa, inferiore, incompleta e sottomessa prima all’autorità del padre poi a quella del marito in quanto considerata priva di volontà e pensiero proprio. La Grecia Antica ha influenzato profondamente gli usi e i costumi Romani e da qui anche la cultura romano-barbarica dell’Alto e poi quella del Basso Medioevo; infatti, anche in quest’ultimo periodo assume duplice aspetto: se da un lato viene vista come un angelo che eleva l’uomo a livello spirituale e lo conduce a Dio, dall’altro viene vista come una figura negativa e maligna, associata poi alle streghe, la cui caccia partirà proprio in questo momento epoca.
Questa idea si trascinerà anche nei secoli successivi fino alla Rivoluzione Industriale dove anche le donne iniziando a lavorare entrano nell’ingranaggio economico della società, anche se vi erano diverse ingiustizie in quanto il loro lavoro era sottopagato, a parità di ore, rispetto a quello di un uomo. Sarà però proprio questo peso economico che gli permetterà di lottare per i loro diritti durante il XIX e il XX secolo, sfruttando anche le due guerre mondiali quando sostituivano gli uomini nei loro lavori in quanto impegnati al fronte, dimostrandosi così loro pari, dando impulso ai movimenti delle suffragette e rivelandosi cruciali anche dopo come “staffette”. Le varie conquiste femminili sono cresciute negli anni fino ad arrivare ai giorni nostri: oggi le donne hanno ruoli importanti in ambito di società e lavoro. Esempi sono le donne che fanno carriera in ambito politico, che richiede che abbiano un grande numero di consensi che prima non avrebbero mai ottenuto oppure in ambito medico-scientifico dove hanno sempre avuto difficoltà ad affermarsi. Nonostante ciò, persistono sempre diversi stereotipi, specialmente nel nostro Paese, che si rivela come maschilista e retrogrado, ad esempio basta pensare a quelle donne che non vengono assunte solo perché in età fertile o vengono licenziate quando scoprono di essere incinte. Non è un caso che le notizie di donne che sono in dolce attesa e vengono accolte a lavorare da aziende facciano scalpore. I titolari con più umanità lo fanno proprio per dare un segnale alla società di rinnovamento che purtroppo questo è avvenuto, dopo lunghe lotte del mondo femminile, ma solo in parte. Esistono ancora azioni che ci fanno tornare con la mente al Medioevo. Altre notizie che hanno molto scalpore sono quelle che vengono riportate dai vari notiziari dove le parole femminicidio, violenza, abuso e segregazione sono all’ordine del giorno e ricordano le loro condizioni in questo periodo. Nonostante ciò, quelle che da noi sono delle eccezioni che possono sembrare già abbastanza in altre parti del mondo sono invece la quotidianità come in alcune zone rurali dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, quindi tutto sommato non si può definire l’Italia così arretrata.
La colpa di queste situazioni sfocia spesso nel razzismo o nell’odio culturale e a pagare per questo sono proprio le donne, i bambini e gli anziani che sono le fasce più deboli, anche se nei fatti nessuna tradizione predica una vera inferiorità femminile, questa, proprio come nella società greca, viene sempre cavalcata per interessi economici e politici. Ciò ci porta anche a riflettere e a pensare quanto una persona possa essere fortunata in base al luogo dove nasce perché in alcuni Paesi le donne non hanno minimamente voce, basta guardare la situazione odierna in alcuni Stati mediorientali come Afghanistan o Iran, mentre da noi ciò non avviene e finché non verrà tolto il diritto di parlare e di lottare per le proprie idee vi sarà sempre un barlume di speranza per migliorare la società.