La chiave della speranza

 

di Lisabetta Raffaetà

A tutti gli uomini, donne e bambini detenuti ingiustamente in luoghi infernali.

Vent’anni sono uno spazio lungo da riempire, come un viaggio in una stanza chiusa dove non c’è mai giorno o notte ma solo sera, una sera che non finisce mai. E tu?

Tu sei seduto su una panca di fronte ad una parete e fuori la vita, un fiume in piena che scorre, non aspetta nessuno, ma tu rimani dove sei sempre stato.

Le hai provate tutte per andartene.  Ogni volta ti hanno ripreso.

Dopo ogni fuga o protesta è stato peggio: più isolamento, più costrizioni, più anni da scontare. I legami con l’esterno poi, dopo ogni fuga, si sono allentati fino a spezzarsi.

Oro esistono solo queste pareti e questi corridoi e non pensi più a fuggire, non sei interessato a quello che accade fuori. La libertà per te non esiste nemmeno come parola.

Ti lasci vivere qua dentro. Leggi tutto “La chiave della speranza”

Urlo

 

di  Lisabetta Raffaetà

Urlo

dove parola non c’è più

Urlo

a chi non vede oltre,

solo caos e resti di morte.

Urlo

col silenzio addosso forte.

Urlo

dove la speranza non ha volo

dove i venti sono solo gelidi

dove i bimbi non hanno canti,

dove i paesi sono solo rovine.

Urlo

a questo presente di solo dolore

Urlo

contro un mondo educato alla guerra,

contro un mondo genuflesso al potere.