Lontano da occhi indiscreti10 min read

Fotografia di Chris Boland*

di Chiara Cirino

Era il 13 giugno di quest’anno e, dopo dieci bellissimi giorni passati a Londra, mi trovavo nell’area riposo dell’aeroporto di Londra-Stansted. Stavo aspettando che annunciassero il mio volo per Pisa ed ero seduta sulle panchine comodissime (sarcasmo) e guardavo i negozi attorno a me.

Qualche minuto prima io e un mio amico avevamo finito di mangiare e mentre ci gustavamo il nostro hamburger con bacon avevamo visto sullo schermo di fronte a noi (che annuncia i gate dei vari voli) che il nostro volo era stato posticipato di mezz’ora. Non ne eravamo sorpresi visto che proprio in quel periodo si parlava solo di voli in ritardo o cancellati, infatti eravamo sollevati a vedere che era solo stato posticipato e non cancellato.

Ritornando al discorso principale, appena avevamo finito di mangiare siamo andati a sederci nella sala d’attesa principale insieme a tutte le persone, che come noi, aspettavano di salire sul proprio aereo. Avevamo mezz’ora da perdere e io, oltre a parlare al telefono con il mio fidanzato o parlare con il mio amico seduto accanto a me, non sapevo come far passare il tempo più velocemente.

Guardandomi intorno c’erano tanti negozi e ristoranti: notai subito il minimarket WH Smith e vedere l’insegna mi fece tornare in mente i miei primi viaggi da sola.

Decisi di entrare e subito notai la sezione delle riviste e libri. Mi fermai lì per vedere se c’era qualche libro interessante che potevo leggere durante il volo, inutile a dire che ne trovai due e inutile anche a dire che li comprai immediatamente. Uno si intitola “Greek Myths” e l’altro “Normal People”, il primo lo presi perché fin da quando ne ho memoria mi sono sempre interessata di mitologia greca, mentre il secondo lo scelsi perchè ne avevo sentito tanto parlare sui social e ogni volta che entravo in una libreria lo trovavo sempre, quindi in quel momento in un minimarket dell’aeroporto di Londra-Stansted mi convinsi che era destino e allora lo presi.

L’autrice di “Normal People” è Sally Rooney, scrittrice e saggista irlandese. II libro fu pubblicato nel 2018, ebbe grande successo e fece vincere a Rooney il Costa Book Award, cioè una serie di premi letterari assegnati a scrittori residenti nel Regno Unito e in Irlanda. Nel 2020 la BBC trasforma “Normal People” in una serie televisiva che riceve tre candidature ai premi Emmy. I protagonisti del libro sono Marianne Sheridan e Connell Waldron.

Fin dai primi capitoli entriamo nella testa dei personaggi, ma in un capitolo avremo solo il punto di vista di uno e nel capitolo successivo avremo il punto di vista dell’altro. Questo ci permette di sapere cosa pensano ma non come vivono un’esperienza che condividono da entrambi i punti di vista.

Marianne e Connell frequentano lo stesso liceo ed entrambi sono all’ultimo anno. I due ragazzi si conoscono soprattutto perchè la mamma di Connell lavora come donna delle pulizie a casa dalla famiglia di Marianne. Connell, di solito va a prendere la mamma a casa di Marianne e solo in quei momenti i due parlano ma poco.

A scuola non parlano, non si guardano, fanno finta di non conoscersi soprattutto per la popolarità di Connell a scuola, ma soprattutto a causa della reputazione di Marianne che al contrario non ha amici perché considerata strana e fredda. Ogni tipo di collegamento tra loro a scuola non esiste perché potrebbe rovinare l’immagine di Connell. Ma stranamente, un giorno, dopo una conversazione i due si baciano e da lì inizia la loro relazione però puramente sessuale. Connell continua ad ignorarla a scuola nonostante sappia che il loro rapporto si sta trasformando in qualcosa di più profondo e soprattutto intimo. I due continuano a vedersi negli anni e continuano ad avere questa strana relazione, si separano, tornano insieme, frequentano altre persone… ma alla fine torneranno sempre l’uno dall’altro.

Il finale è aperto, deciderà il lettore come continuerà o finirà  la storia di questi due ragazzi così complessi, così simili ma anche così diversi tra loro.

Una delle tante interazioni che i due ragazzi hanno e che ha attirato la mia attenzione riguarda un episodio di quando, un pomeriggio, mentre sono a letto, i due giovani parlano dell’università: Marianne andrà al Trinity College, università molto prestigiosa, mentre Connell ha fatto richiesta per la facoltà di legge a Galway ma ha molti dubbi. Legge non gli interessa veramente e ha fatto la richiesta solo perché non sapeva che scegliere come alternativa.

Marianne gli consiglia di andare con lei al Trinity ma per studiare Letteratura Inglese. La scelta dell’università mostra molto il carattere di Connell: a pagina 26 possiamo notare come lui si senta diviso fra il suo desiderio di rimanere popolare, mantenere le apparenze e scegliere quello che vuole veramente. Pensa che andare a Galway sia la scelta giusta per avere quella vita che aveva pianificato: rimanere nello stesso gruppo sociale, laurearsi con bei voti e avere una bella ragazza. la gente penserà bene di lui. Ma sempre con l’idea di tornare a Carricklea,

Oppure può andare al Trinity con Marianne e la sua vita sarebbe diversa: andrebbe a cene dove si sarebbe parlato solo di politica, avrebbe avuto ragazze “strane” e alla fine non sarebbe mai tornato a Carricklea. Facendo questa scelta teme che la gente penserà che non ha una bella vita oppure che si scorderanno di lui.

In entrambe le versioni possiamo notare come Connell sia ossessionato dai giudizi altrui e allo stesso tempo quanto gli causi ansia e spavento. L’interazione evolve e si trasforma in una conversazione più personale ma il capitolo si ferma con un pensiero di Connell che mi ha affascinato molto: pensa solo per un attimo di poter avere entrambi i mondi, non dovrà mai chiedersi chi è veramente. Il pensiero lo consola per qualche secondo e per quei secondi evita di far incrociare i suoi occhi con quelli di Marianne perché sa che appena lo fa, tutto svanirà e non sarà più in grado di credere al pensiero che ha avuto.

Durante la lettura del romanzo si nota come manchi la comunicazione tra i due ragazzi: non dicono apertamente quello che vogliono veramente e questo crea problemi nella coppia. Il motivo per cui soprattutto Connell non sceglie di non comunicare con Marianne è la differenza socio-economica, mentre Marianne non comunica per paura di essere giudicata dall’unica persona di cui le importa il giudizio. Ma in entrambi i giovani questo problema c’è a causa del fatto che tutti e due pensano troppo e analizzano troppo le cose.

Il primo fattore, cioè il socio-economico, è alla base del romanzo. Se ne parla per la prima volta quando Rob, un amico di Connell, inizia a fare domande sul fatto che la mamma di Connell lavori a casa di Marianne e scherza dicendo che Marianne tratta Connell e sua madre come i suoi maggiordomi. Connell a questa provocazione rimane in silenzio. Il problema economico sorge soprattutto quando i due sono all’università e si frequentano: Connell è stato licenziato e non può più permettersi di pagare l’affitto a Dublino per l’estate, quindi vuole chiedere a Marianne se può trasferirsi nel suo appartamento.

Soldi“, “pavimenti“, “stendere il bucato“, “cose“, “cene“, “biglietti per il teatro”: queste parole relative ai soldi e ai beni materiali sottolineano ciò che Marianne ha e ciò che Connell non ha. Rooney usa la ripetizione e menziona i “soldi” quattro volte in tre frasi consecutive, il che evidenzia quanto Connell pensi e si preoccupi dei soldi. Questo è in netto contrasto con Marianne che pagava e se ne “dimenticava all’istante, per sempre” di tutte le cose che hanno a che fare con lo spendere. La differenza di classe tra loro qui è molto chiara.

Ciò che è anche chiaro è l’insicurezza di Connell che deriva dal far parte della classe operaia in un luogo pieno di persone della classe superiore. Non si adatta né prospera socialmente al Trinity College di Dublino a causa di ciò, mentre Marianne lo fa perché lei è di classe superiore.

Al contrario, nella loro città natale di Carricklea, un posto che non è necessariamente elegante, era Connell quello che si trovava bene mentre Marianne era l’emarginata sociale.

Continuando a leggere l’estratto, alla fine, Connell chiede a Marianne se può trasferirsi nel suo appartamento, anche se ne aveva davvero bisogno, perché gli sembrava che chiederle di rimanere era come chiederle soldi. E questo scioglie la loro relazione in quel momento. L’insicurezza  di Connell gli fa credere di essere inferiore sotto ogni punto di vista, soprattutto sul punto di vista romantico e lo vediamo quando sua madre, Lorraine gli chiede perché pensa che Marianne non uscirebbe mai con qualcuno come lui e lui dice: “Penso che il suo nuovo ragazzo sia un po’ più in linea con la sua classe sociale”. Il “nuovo fidanzato” di Marianne all’epoca si chiamava Jaime e suo padre era uno dei responsabili della crisi finanziaria del 2008.

Dal punto di vista scolastico, la sua insicurezza si nota quando Connell, insieme a Marianne, vince la borsa di studio per avere molti vantaggi al campus come i pasti gratis. Connell ne ha bisogno per risparmiare soldi mentre Marianne, al contrario, voleva solo vincere la borsa di studio per una “spinta di autostima”. Quando Connell poi si unisce alla cena al campus, Connell si sente snervato ad essere servito da studenti che stavano lavorando per guadagnare e sopravvivere ai costi del college, perché poteva facilmente immaginarsi di essere uno di loro, mentre Marianne è relativamente indifferente al fatto.

Normal People” è un libro attento a come la classe modella la vita sociale di una persona, esplora come la classe, un’ampia struttura sociale, influenza le persone a livello personale. Nel caso di Marianne e Connell, la classe interrompe la loro comunicazione e quindi il loro rapporto. In “Normal People”, sono le barriere mentali, o la coscienza di classe, che li separano.

Possiamo dire che “Normal People” è un libro attento alle classi sociali perché Sally Rooney si è dichiarata marxista: as a Marxist, I think that class is sort of the structuring principle of our social life. So then, when it comes to writing a novel, of course I have to be attentive to the way that class structures social life”

Rooney dice ciò in un’intervista “Sally Rooney on Writing with Marxism”. quello che dice è che come marxista, pensa che la classe sia una sorta di principio strutturante della nostra vita sociale. Quindi, quando si tratta di scrivere un romanzo, ovviamente deve essere attenta al modo in cui la classe struttura la vita sociale.

Personalmente mi sono sentita molto legata ad entrambi i personaggi per vari motivi, ma mi sento più vicina a Connell. Anche io, come lui, mi sono sempre preoccupata di cosa pensasse la gente di me e questo mi creava ansia e disagio in contesti in cui dovevo interagire con qualcuno. pensavo sempre alla cosa giusta da dire e mi pentivo appena pensavo di aver detto una cosa stupida o sbagliata.

Connell, nonostante il modo in cui si è comportato da giovane con Marianne, credo sia un ragazzo da un cuore d’oro ma che agisce in un certo modo a causa delle sue grandi insicurezze che però è sempre riuscito a nascondere con un bel sorriso e un bel carattere.

Concludendo, sono dell’opinione che “normal people” sia un libro da leggere almeno una volta nella vita anche se sembra un libro adolescenziale: fa capire perché le persone agiscono in una certa maniera e soprattutto come comportarsi quando si è in un qualsiasi tipo di relazione: dagli errori di Connell e Marianne possiamo comprendere come non viviamo nella testa dell’altra persona e quindi non sappiamo cosa stia pensando. Grazie a loro possiamo non commettere i loro stessi errori, possiamo cercare di dire cosa pensiamo veramente e non nasconderci, soprattutto se pensiamo che i problemi di comunicazione sono un problema ancora più grande tra i giovani, come Connell e Marianne. I due protagonisti ci mostrano anche che lontano dagli occhi indiscreti degli altri le aspettative e le insicurezze possono ancora influenzare le nostre relazioni.

*Chris Boland è un fotografo professionista di Cambridge, che ci ha gentilmente concesso l’uso di una sua foto www.chrisboland.com

 

 

 

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