La nebbia cancellò Superga

L’aereo dopo lo schianto

di Alessandro Rosati

C’è una Chiesa, più precisamente una Basilica, poco fuori Torino. Sorge su un colle e sovrasta il panorama piemontese. Si trova lì ormai da più di 300 anni e  si slancia imponente e solenne per dominare il paesaggio.

C’era, la Basilica di Superga, anche 71 anni fa.

C’era anche alle 17:03 di quel 4 Maggio 1949, quando un aeromobile FIAT G.212 si schiantò contro il suo muro posteriore senza lasciare alcun sopravvissuto.

Quell’aereo trasportava in totale 31 persone: l’equipaggio e il Grande Torino.

Ma riavvolgiamo un attimo il nastro.

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Le sei partite più belle di Wembley

di Alessandro Rosati

Compie oggi 13 anni il Wembley Stadium, la struttura che ospita le partite in casa della nazionale Inglese e ogni anno la finale della FA Cup. L’impianto sostituì nel 2007 il vecchio Wembley Stadium, demolito invece nel 2003. In realtà l’inaugurazione dello stadio avvenne il 9 Marzo 2007, quando diventò il più costoso mai costruito con circa 920 milioni di euro (record destinato ad essere battuto due anni più tardi dallo Yankee Stadium con 1,1 mld dello stesso conio). La prima partita ufficiale però fu giocata proprio il 24 Marzo dello stesso anno, appunto 13 anni fa. Quel giorno scesero in campo le formazioni U21 di Italia e Inghilterra, che terminarono la gara in un pirotecnico 3 a 3. Mattatore del match fu un giocatore destinato a diventare una conoscenza importante della Serie A: Giampaolo Pazzini. Dopo 28 secondi siglò lo storico primo goal nel nuovo stadio, per poi ripetersi all’ottavo e al ventiduesimo minuto del secondo tempo. 

In occasione di questa speciale ricorrenza, ecco selezionate le sei partite più belle giocate a Wembley dal 2007 a oggi.

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L’ultimo triste caso di una lunga serie

di Alessandro Rosati

Se mai vi capitasse, come sicuramente vi è capitato, di passare per uno dei tanti spelacchiati campi di calcio in giro per l’Italia, avvertireste quel leggero senso di abbandono che li avvolge. Talvolta è un’apparenza: i centri sportivi si riempiono di vita quando l’arbitro fischia il calcio di inizio e un paese, una città, una provincia intera vivono per 90 minuti di quel magico oggetto rotondo. Talvolta però non è un’apparenza, è la triste realtà. Lontano dai milioni di quello che usano chiamare “il calcio che conta”, le società falliscono, gli spogliatoi si svuotano, i sogni si infrangono e la magia…finisce. 

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Bomber: generazioni a confronto

Erling Haaland, gioiello del BVB

Di Alessandro Rosati

Nel mondo del calcio i club si trovano spesso a dover far fronte al problema del ricambio generazionale. Le prestazioni dei giocatori titolari vanno inevitabilmente calando con il passare degli anni e le società si mobilitano per trovare un giovane sostituto che sia pronto nel momento in cui il collega più “vecchio” non sia più utile alla causa, o comunque decida di appendere gli scarpini al chiodo. In Italia la questione ha preso banco soprattutto dopo l’esclusione della Nazionale dal Mondiale 2018, quando gli Azzurri (età media dei titolari 29,8 anni) furono sconfitti nel doppio confronto con la Svezia. Con l’arrivo del CT Roberto Mancini sono arrivati un vento di novità e, soprattutto, un cambio di mentalità. Lo dimostra il caso di Zaniolo, arrivato alla Roma come contropartita nell’affare Nainngolan, fatto esordire con il Real Madrid al Bernabeu (all’età di 19 anni) e che adesso è un caposaldo della compagine giallorossa, infortunio a parte. Lo dimostra l’Inter, che in totale ha speso quasi 80 mln per l’acquisto di Sensi e Barella, rispettivamente di 24 e 22 anni. E ancora Tonali, classe 2000 e titolare al Brescia da due stagioni. E poi Esposito, Kean e chi più ne ha più ne metta.

Leggi tutto? Tranquilli, se avete il calcetto capiamo.