Un libro per la stabilità mentale

 

di Aurora Massei

 

Al giorno d’oggi a molti sembrerà sicuramente più facile sfogliare la home di un sito Web piuttosto che le pagine di un libro; in una società come la nostra, infatti, l’azione di leggere sembra meno allettante di una pagina Instagram. Ma se un libro potesse aiutarci a ritrovare la nostra pace dei sensi e la stabilità mentale per ritrovare concordia tra le nostre emozioni e le nostre azioni?

Mentre stavo girovagando nella ricerca di qualche intrigante pagina Instagram, mi sono ritrovata faccia a smartphone con una pagina web chiamata “psicoadvisor”, una rivista online di psicologia e neuroscienze, che mi ha colpita per le frasi e le immagini che postava sul suo sito. Appena ho saputo della pubblicazione del libro “riscrivi le pagine della tua vita” scritto proprio da questa pagina, non ho potuto fare a meno di comprarlo.

Questo libro di Self Help, scritto dalle psicologhe Anna De Simone e Ana Maria Siepe, se letto con attenzione e seguendo passo per passo ogni concetto, può veramente dare una svolta alla nostra vita. Leggi tutto “Un libro per la stabilità mentale”

Le parole

Siamo davvero sicuri di saperle usare?

di Alice da Prato

 

Per esprimerci usiamo le parole. Esse servono per creare un’immagine della realtà e ci aiutano a descriverla. Fin da quando siamo bambini ci vengono spiegate determinate parole con un determinato significato. E se questo non fosse quello giusto?

La grammatica da una spiegazione oggettiva alle parole, le classifica in base alla forma, le analizza e le studia. Ma nessuno, nemmeno la grammatica, ci sa dire il vero significato delle parole.

Forse perché semplicemente un vero significato non c’è. Non esiste un significato univoco che viene attribuito ad una parola. In fondo, cosa sono le parole, se non un susseguirsi di lettere. Sta a noi decidere il senso di quelle lettere messe in fila.

Ormai non prestiamo nemmeno più attenzione a ciò che diciamo ma andiamo in automatico, non ragioniamo sulle parole e le scegliamo per suono, quelle che stanno meglio insieme vengono scritte o dette. Nessuno quando parla, scrive o racconta, si ferma veramente a capire cosa si intende per quel termine che stanno usando. Leggi tutto “Le parole”

Come conigli

Il silenzio del governo sulla violenza squadrista

di Riccardo Orgolesu*

È passata più di una settimana dall’aggressione avvenuta davanti al Liceo Michelangiolo, a Firenze, il 18 febbraio. Sei sono gli indagati, di cui tre maggiorenni, appartenenti al movimento di estrema destra Azione Studentesca legato a Fratelli d’Italia.

Mentre proseguono le indagini, e continuano a saltare fuori filmati in cui si vede chiaramente il pestaggio, ai danni di due studenti del Liceo, su diversi “giornali” sono prontamente apparsi articoli in cui si cerca di minimizzare l’accaduto, trasformando opportunamente l’aggressione in rissa e giustificandola come una bravata, un errore commesso da ragazzi giovani e immaturi. Salvo poi ribaltare la frittata e accusare gli aggrediti, colpevoli di aver provocato quei poveri adulti indifesi che stavano effettuando un volantinaggio non annunciato alla questura. Infine, si passa abilmente a parlare di altro, tirando fuori dal cilindro i cortei, le manifestazioni e le pericolosissime scritte di sinistra sui muri, che sarebbero assai peggiori di un pestaggio. Non fraintendiamoci, certi slogan da corteo e certe minacce ricevute dagli esponenti del governo sono imperdonabili, ma sono state condannate dalla sinistra, anche se la propaganda di destra afferma il contrario. Leggi tutto “Come conigli”

Le donne nella Costituzione italiana

 

di Lisabetta Raffaetà

2 Giugno 1946, sulle pagine del Corriere della Sera, quel giorno, risaltava un articolo dal titolo molto interessante: “Al seggio senza rossetto!”. Forse alle ragazze e alle donne di oggi questa frase potrebbe sembrare quasi provocatoria, ma nel 1946 le donne, immagino, furono ben contente di non mettere il rossetto per andare ai seggi perché questa era la loro prima volta in cui venivano chiamate a votare non solo in occasione del referendum tra monarchia e repubblica, ma anche per eleggere i membri della Costituente.

Sì, proprio così, quella Costituente che di lì a due anni, dopo un lungo lavoro, avrebbe dato vita alla Costituzione italiana. Noi donne moderne dovremo ringraziare quelle signore che andarono a votare, magari lasciando il rossetto nelle loro borse o a casa, per non correre il rischio di sporcare e annullare le schede elettorali che con le labbra andavano sigillate. Sicuramente non sono così grande da poter capire ancora del tutto gli eventi della storia, ma è intuibile che grazie alla partecipazione di milioni di donne al voto di quel famoso 2 Giugno, si riuscì ad avere una rappresentanza femminile all’assemblea costituente: di settantacinque membri eletti, ventuno erano donne. Ricordiamo Nilde Iotti, Maria Federici, Teresa Noce, Angelina Merlìn, Adele Bei…. Che nonostante i diversi orientamenti politici si trovarono unite e compatte nel portare avanti quello che alle donne più stava a cuore: la pari dignità. Leggi tutto “Le donne nella Costituzione italiana”