Il “Piccolo mare” della Bretagna4 min read

di Joshua Frati

 

La Bretagna è un paese di fate e navigatori, di druidi e corsari, magica e avventurosa.

Questa penisola, a Ovest della Francia, mantiene ben salde ancora oggi le sue tradizioni peculiari e i bretoni, che siano rimasti in Bretagna o che siano emigrati in tutti i continenti, ne sono orgogliosi. Nessuna manifestazione sportiva, nessun concerto anche all’estero in cui non sia intravisto in Gwen-ha-du, la bandiera bretone che rappresenta i paesi e ducati storici di Bretagna.

Appena arrivati in Bretagna, è sorprendente accorgersi che i cartelli stradali sono doppi: le indicazioni di luoghi sono scritte sia in lingua francese che in lingua bretone. Negli ultimi vent’anni, si sono sviluppate in modo esponenziale le scuole bilingue (écoles Diwan). Il fenomeno è diventato tale che è possibile scegliere il bretone come materia di esame al baccalaureat, l’esame di maturità francese.

Le Golfe du Mor-bihan

La mia famiglia materna ha esplorato tutti gli angoli della Bretagna: da Nantes vicino all’estuario della Loira, dove troviamo ancora il castello di Anna di Bretagna, allora moglie del Re di Francia; fino a Brest e i suoi cantieri navali; passando da Saint-Malo, il capoluogo dell’attività corsara dei 16 e 17 secoli; fermandosi infine nel Golfo del Morbihan, un piccolo paradiso tra mare e terra.

Mor-bihan: in lingua bretone significa “piccolo mare”, ed è un microcosmo intensamente ricco di cultura, storia e natura.

Arrivando da Vannes, città capoluogo di provincia, seguiamo una strada stretta verso ovest come una lingua di terra: a sinistra l’oceano, a volte grigio e rumoroso; a destra il golfo, sempre impassibile. E lì in fondo, circondati dal mare, simo finalmente arrivati sulla Presqu’ile de Rhuys.

Cairn du Petit Mont

Una delle prime cose da vedere, che sia la vostra prima volta nel golfo o che ogni sasso vi sia ormai familiare, è il “Petit Mont”. Questo scorcio sul mare permette di passeggiare per oltre 45 minuti a picco sull’oceano, tra pini marittimi, ginestre e brughiera. Passeggiando incontriamo le Cairn du Petit Mont, un monumento megalitico di oltre 6000 anni. Scoprire le Petit Mont è scorrere la storia del neolitico, dell’epoca gallo romana e pure della seconda guerra mondiale: un bunker ci è stato costruito nel 1943, rivolto verso il mare in attesa del nemico.

Anche dall’altra parte del Golfo ci immergiamo nella cultura e storia bretone, con i menhir di Locmariaquer e, ancora un po’ più a ovest, di Carnac. Giustamente, i menhir bretoni sono stati resi famosi da Asterix e Obelix, gli irreducibili gallesi in lotta contro Giulio Cesare. In realtà però, i menhir sono stati lavorati ben prima: i menhir di Carnac sono datati di 5000 a.c. e sono ad oggi il monumento neolitico più imponente della Bretagna: provate ad immaginare 2.733 menhir allineati in dieci file su 4 chilometri…

Castello di Suscinio

Non solo menhir: sempre sulla Presqu’ile de Rhuys, in una zona di palude vicina all’oceano, è possibile visitare e ammirare il Castello di Suscinio.

Questo castello di stile medievale era un priorato nel XIII secolo. Si è poi allargato su impulso del Duchi di Bretagna, diventando una delle più maestose residenze dei Duchi. Quando la Duchessa Anna di Bretagna sposa il Re di Francia Carlo VIII, il castello di Suscinio diventa proprietà reale. Durante la Rivoluzione Francese, il castello viene venduto e in parte smantellato, con la vendita di sassi e materiale di carpenteria. Bisognerà aspettare 1965 e la ripresa del castello da parte del Dipartimento del Morbihan per vederlo tornare al suo vecchio splendore. Tuttora è possibile visitare il castello e il dominio circostante e, nelle notti estive, assistere a spettacoli suggestivi con giochi di luci e musica con il castello protagonista.

Navigando nel Golfo

Dalla terra al mare: dall’estremità della Presqu’Ile ci imbarchiamo per il Golfo.

Tantissime leggende descrivono la nascita del Golfo del Morbihan. Una di quelle afferma che il Golfo è nato dalle lacrime di fate cacciate dalla foresta di Broceliande dai cattivi korrigan. Un’altra racconta che esistono 365 isole nel Golfo: una per ogni giorno dell’anno. D’altronde, la Bretagna ha ereditato leggende e magia dai cugini di oltre manica, integrando i racconti di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda. Infatti, ci ricordiamo che durante il 6° secolo d.c., l’impero romano ormai desintegrato ha lasciato le isole britanniche senza difese contro gli attacchi da Est. Per sfuggire dai sassoni che stanno per invadere la “Britannia”, i “Britons” trovano rifugio dai cugini celti in Armorica, che quindi diventerà presto la Bretagna.

L’isola più grande del Golfo, che costituisce un comune a sé, è l’Ile-aux-Moines. L’isola misura 7 chilometri di lunghezza per 3,5 di larghezza ed è ricca di sentieri, giardini profumati, menhir e piccole spiagge lontane dal turismo di massa. Nonostante sia così piccola, l’isola ospita un cantiere navale famoso, dedicato al restauro e alla costruzione di barche in legno, in particolare di quelle ormai parte del patrimonio culturale.

Non solo leggende e folklore: il Golfo è un centro sportivo, ricreativo, culturale e gastronomico vivace! Navigando tra le isole si incontrano allievi delle scuole nautiche, escursionisti col paddle e tanti parchi di ostreicoltura. Lasciatevi conquistare dal Golfo!

 

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