Un libro per la stabilità mentale7 min read

 

di Aurora Massei

 

Al giorno d’oggi a molti sembrerà sicuramente più facile sfogliare la home di un sito Web piuttosto che le pagine di un libro; in una società come la nostra, infatti, l’azione di leggere sembra meno allettante di una pagina Instagram. Ma se un libro potesse aiutarci a ritrovare la nostra pace dei sensi e la stabilità mentale per ritrovare concordia tra le nostre emozioni e le nostre azioni?

Mentre stavo girovagando nella ricerca di qualche intrigante pagina Instagram, mi sono ritrovata faccia a smartphone con una pagina web chiamata “psicoadvisor”, una rivista online di psicologia e neuroscienze, che mi ha colpita per le frasi e le immagini che postava sul suo sito. Appena ho saputo della pubblicazione del libro “riscrivi le pagine della tua vita” scritto proprio da questa pagina, non ho potuto fare a meno di comprarlo.

Questo libro di Self Help, scritto dalle psicologhe Anna De Simone e Ana Maria Siepe, se letto con attenzione e seguendo passo per passo ogni concetto, può veramente dare una svolta alla nostra vita.

Il principale tema trattato è quello di aiutare il lettore ad arrivare a raggiungere a una buona salute mentale; infatti spesso ci sentiamo sopraffatti da pensieri negativi, stress, rabbia e paura, che minano la nostra salute sia fisica che mentale.

La struttura di questo libro è molto interessante, sembrerebbe proprio una seduta psicologica di fronte a un’altra persona, la quale cerca in primis di farti rimuginare sul tuo passato.

Sin dalle prime pagine del libro si può infatti notare quanto l’infanzia può gravare sulla vita di una persona; infatti le autrici hanno deciso di dedicare il primo capitolo a “tutto inizia dalla nostra infanzia” e quindi da come ad esempio i genitori si sono comportati con i propri figli, spiegando infatti che molte insicurezze, paure e comportamenti di un adulto derivano da questo delicato periodo della nostra vita.

Molto interessanti sono stati gli argomenti trattati sulla alfabetizzazione emotiva, cioè il processo di come un bambino impara a gestire e esporre le proprie emozioni e a riconoscerle; e di quanto spesso questo sia ignorato dai genitori, che pongono molta più attenzione ad esempio nel fargli pronunciare le prime parole o muovere i primi passi.

Interessante è stata anche la spiegazione su quanto l’influenza di cosa pensa il genitore del figlio possa gravare su quest’ultimo,  infatti nel libro viene fatto un esempio su un bambino, “Edo”, che vorrebbe salire sul monopattino ma la mamma gli dice di non farlo,  perché non è capace e se si fa male deve portarlo in ospedale.

Alla fine dopo vari capricci la mamma acconsente ma gli dice che se si fa male non deve andare a piangere da lei. Il bambino prova a salire e cade dal monopattino, i suoi occhi si riempiono di lacrime, ma più che dal dolore piange per la frustrazione, e in modo inconsapevole, si rende conto di essere un incapace,  confermando la visione che la mamma ha su di lui.

Lungo il percorso del libro, non mancano certamente accenni a teorie filosofiche di molte pietre miliari della storia della psicologia e della filosofia, come Freud, Jung, Rosenthal o Schopenhauer.

Freud infatti si è a lungo soffermato su un tema che ricorre nel libro, cioè quello della “coazione a ripetere”, una tendenza inconscia che ci spingerebbe a porsi nuovamente di fronte a esperienze dolorose già vissute nel passato; infatti siamo noi a volerci mettere in quelle determinate circostanze, probabilmente per cercare di riaffrontare un trauma passato e cercare di superarlo.

Jung invece, trattando il tema dell’accettazione di noi stessi, ha definito il concetto di “ombra”, un concentrato di paure e esperienze dolorose che soggiornano in noi, nella parte che cerchiamo di reprimere il più possibile. Bisognerebbe capire che l’ombra non va eliminata, ma bensì accettata, perché è proprio lì dove spesso risiedono le risposte che cerchiamo.

Lo psicologo Rosenthal, invece, non ha solo formulato una teoria astratta, ma ha fatto proprio un esperimento sociale, scegliendo come soggetti due classi e due professori, ai quali è stato detto che una classe aveva alunni più “dotati”, e l’altra invece aveva alunni “normali”. In realtà i bambini delle due classi, presentavano lo stesso livello intellettivo, ma quando fu fatto un test dopo un’anno di didattica, i bambini del primo gruppo ottennero punteggi nettamente superiori rispetto al gruppo dei “normali”.

Questo perché? Perché, il punto di vista degli insegnanti era diverso rispetto a ciò che gli era stato detto sui bambini delle due classi; e ciò fa capire quanto il punto di vista di un adulto sia in grado di condizionare lo sviluppo del bambino.

Di Schopenhauer, invece, viene citata una famosa e simpatica teoria sulle relazioni interpersonali: “la teoria del porcospino”. Schopenhauer fa l’esempio di un gruppo di porcospini infreddoliti che per scaldarsi si avvicinano gli uni con gli altri ma, ma così facendo si pungono a vicenda, facendosi male.

Costretti ad allontanarsi i porcospini cominciarono a risentire freddo, e perciò, nonostante il dolore, decidono di avvicinarsi di nuovo, inevitabilmente ferendosi ancora. Con quest’esempio il filosofo ci fa capire quanto le relazioni interpersonali richiedono un complesso atto di equilibrio tra vicinanza e lontananza.

Nei capitoli successivi viene trattato più approfonditamente il tema della ”nostra mente”, dove, pur non parlando dell’infanzia, ma soprattutto dei comportamenti disfunzionali che spesso vengono evidenziati tra persone adulte, l’occhio attento verso il passato è sempre aperto.

Il libro ci invita a osservare e a riconoscere la nostra mente non come un luogo ostile, ma come il nostro rifugio nel quale proteggerci. Ho trovato in particolare interessante la teoria “cognitiva”, che costruisce il significato di ciò che ci accade intorno e fa scattare in noi i cosiddetti “pensieri automatici”, una nube di pensieri che possono offuscarci, e in parte  rovinarci.

I consigli che le autrici offrono per poterci aiutare a uscire da questa situazione sono molto interessanti, come per esempio fare ordine tra i nostri pensieri numerandoli, o ancora il cercare di capire quale pensiero ha provocato tutto il susseguirsi di pensieri caotici.

Non meno importante mi è parsa la “teoria della dissociazione strutturale”, che ridefinisce tutte le parti incoerenti, cioè non in linea, con il valore della nostra persona, che spesso vivono ancora nel passato e con le quali conviviamo, ma non riusciamo a distinguere se non con un’accurata selezione . Sono parti emotive che sono in balìa degli altri, e sono orientate nel nostro emisfero destro del cervello, quindi vivono di significati simbolici e non hanno voce .

Altri temi importanti che ho riscontrato sono quelli che dovremo attuare per riuscire a dare veramente una svolta alla nostra vita, e che per quanto possano sembrare banali, possono dare una nuova visione del mondo al nostro io, come nel caso della “resilienza”, quell’atteggiamento che può permetterci di trasformare la sofferenza in forza e aiutarci ad affrontare al meglio e con serenità le difficoltà della vita. Infatti è proprio grazie alla resilienza che potremo imparare a agire sulle nostre emozioni e essere più intraprendenti.

Infine, è stato veramente interessante capire come veramente il nostro corpo e i nostri sentimenti siano sulla stessa onda, e come possano influenzarsi l’uno con l’altro. Un esempio è il tipico sbadiglio che facciamo nello stesso momento di qualcun’altro, oppure quando pensiamo al prurito e casualmente inizia a pruderci una parte del nostro corpo.

Ma perché? Perché lo stato emotivo si riflette sul corpo!

Nel caso del prurito, si tratta di un bisogno emotivo che sembra verificarsi soprattutto nelle persone un po’ più ansiose. Oltre alle varie tracce sono presenti nel libro molti aforismi e frasi che possono darci forza e non solo, ma anche veri e propri esercizi da fare per riuscire a dare un nuovo volto alla nostra vita, come la sfida dei 30 giorni.

Personalmente posso dire che questo libro mi ha veramente aiutata a comprendere e gestire le emozioni da cui a volte mi sono sentita sopraffatta, mi ha infatti aiutato a comprendere e interpretare le dinamiche della vita con una visione diversa, nuova e piacevole. Si tratta di un libro che può aiutare davvero a comprendere il vero valore di ciascuno di noi e fare pace con il nostro  passato, ricostruendo i nostri bisogni che avevamo sotterrato sotto stress, rabbia e paure. E’ un libro che mi ha fatta volare e che consiglio vivamente a tutti coloro che desiderano riscoprirsi e cambiare in meglio la propria visione sulla vita.

 

 

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