Alcuni sprazzi birbanti di vita1 min read

di Rebecca Giusti

Che sia sul mare mentre mangio taralli, con troppo vento per stare in costume ma con troppo caldo per coprirsi con una maglietta, che sia alla stazione di Pisa Centrale da sola in una domenica settembrina mentre torno a casa, che sia in una città in Spagna sopra una bicicletta a guardarmi intorno stupita di vedere tutto ciò che vedo, ci sono momenti in cui sembrerebbe, ad un occhio non attento, che si possa vivere per sempre. Che tutto ciò che faremo, che concluderemo, che ci andrà male, che non faremo, siano il perno che tiene incollato il mondo. Forse è un sentimento giovanile, forse è qualcosa che dura per tutta la vita, forse sono sprazzi sparsi di vita che, birbante, ci si palesa davanti, come se si restasse incantanti a volte che quelli con cui vediamo il mondo siano davvero i nostri occhi, che non potremo mai vedere niente in un modo che non sia il nostro e saremo per sempre la nostra unica realtà. Una nostalgica tristezza ti avvolge e poi, con passo lento, rimonti sulla bici, pedalando verso ciò che aspetterà in futuro, continui a mangiare taralli assorta o entri nella stazione per arrivare al binario in tempo.

 

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