Lamine Yamal, storia di un campione

 

di Michele Puccini

-Corri Yamal! Corri!-                                                                                                                                  Queste sono le ultime parole che gli ho sentito dire.

E dopo?  – E dopo non li ho più visti.-

-Ti mancano tanto?-  -Sì.-

Con quella fredda risposta il giovane marocchino si eclissò nei suoi pensieri: era sempre nella stanza ma con la testa con loro chissà dove. Moltissimi vorrebbero essere nei panni di Lamine Yamal, il giovane talento del Barcellona: approdato alla Masia a soli nove anni e da lì in poi non ha più lasciato la società catalana se non per qualche istante, con la mente, quando i colori del tramonto che vedeva dalla finestra di camera sua gli ricordavano le calde sere estive in Marocco. Record di dribbling, record di precocità e già convocato dalla Nazionale Spagnola che non si è voluta far scappare il giovane talento, già accostato a Messi, l’icona dei Catalani, e che già a soli 16 aveva un ingaggio da milioni da euro ma che, per le magie e le prodezze dimostrate in campo durante questi due anni, raddoppierà a inizio settembre 2025. Leggi tutto “Lamine Yamal, storia di un campione”

Soldi e campioni

di Edoardo Puccetti

Come tutti sappiamo il calcio è lo sport più seguito al mondo, ma molto spesso viene messo in secondo piano il fattore economico che lo riguarda. Parliamo di milioni di euro che circolano grazie agli sponsor, agli store dedicati alle squadre, ai biglietti per vedere le partite e ai giocatori, che sono quelli che influenzano maggiormente. Questa cosa aiuta, perché è vero che girano tanti soldi, ma si creano posti di lavoro per un gran numero di persone. Allo stesso tempo il denaro rovina questo sport dal punto di vista morale, poiché molti giocatori pensano prima ai soldi e poi alla squadra dove devono andare a giocare. Leggi tutto “Soldi e campioni”

Le Mans si colora di rosso Ferrari

di Mattia Toschi

Oggi è una giornata storica, la casa di Maranello torna a vincere con la 499P la gara regina dell’Endurance: la 24h di Le Mans, nell’edizione epocale del centenario.  La Ferrari torna sul gradino più alto del podio, alla prima apparizione in questa competizione dopo 50 anni di assenza, con la vettura numero 51 guidata fino al traguardo da Alessandro Pier Guidi che l’ha condivisa nei 342 giri con Antonio Giovinazzi e James Calado. La vittoria è arrivata dopo un duello testa a testa tiratissimo con la Toyota numero 8, durato per quasi tutte le 24 ore, nel quale la rossa non ha commesso il minimo errore che le ha permesso di passare sotto la bandiera a scacchi con un abbondante minuto e 31 secondi di vantaggio sulla seconda vettura. Grazie a questa incredibile performance la Ferrari ha portato a termine una prova di forza impressionante confermandosi capace di scrivere pagine di storia in tutti i maggiori campionati del mondo portando in pista innovazione e sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

La Ferrari 499P è un progetto che nasce sotto la guida Antonello Coletta, detto “dottor Le Mans”, a Maranello dove è stata ideata e dove viene prodotta per poi essere affidata al team AF corse, storico partner, che si occupa delle Ferrari nel wec (world endurance championship), con l’obbiettivo, che fino a pochi giorni fa sembrava utopico, di ritornare a vincere la 24h di Le Mans. Leggi tutto “Le Mans si colora di rosso Ferrari”

Roberto Baggio: Il poeta errante

di Lorenzo Gerardi

Il sogno di un bambino che ama il calcio, che spera un giorno di poter calpestare con i suoi scarpini l’erba degli stadi internazionali, quelli dove non hai solo la tua famiglia o le famiglie dei tuoi compagni a vederti giocare ma le persone di tutto il mondo, comincia a Caldogno, un piccolo paese in provincia di Vicenza di circa dieci mila abitanti: lui si chiama Roberto, per tutti è il piccolo Roby, che ama giocare a pallone sia nei campi che per le strade, senza limiti ne confini.

La sua è una famiglia umile, lui è il sesto di otto fratelli e decide di iniziare a inseguire il suo sogno nel suo paese. Roberto non era un bambino come gli altri a giocare a calcio, aveva qualcosa in più, quella spensieratezza e abilità nel gioco che non si vedeva facilmente nei ragazzi delle squadre provinciali, così venne chiamato dalla squadra del Vicenza, la sua prima vera esperienza professionistica all’età di 17 anni.

Roberto era un ragazzo timido ma dal sorriso tenero e veniva visto con un occhio di riguardo da tutte le società italiane anche importanti che militavano nella serie A. Così fu acquistato dalla Fiorentina nel 1984. Ma quell’anno fu un anno di paura e sgomento per lui e per la sua famiglia, a causa della rottura del legamento crociato e del menisco rimediato durante una partita. Il grande prodigio si era fermato e tutti, compreso lui stesso, capirono che quella sarebbe stata la fine di un sogno, che da un infortunio così grave a 18 anni non si poteva riuscire ad arrivare ad alti livelli nel mondo del calcio. Leggi tutto “Roberto Baggio: Il poeta errante”